Associazione Piero Guicciardini

Il conte Piero Guicciardini (1808-1886), discendente diretto dello storico Francesco Guicciardini, nacque a Firenze e maturò la propria cultura nella cerchia di intellettuali illuminati legati al Vieusseux, laddove si sarebbe progressivamente avvicinato alla Scrittura per mezzo della riformata ginevrina Matilde Calandrini, impegnata nella educazione delle classi popolari.

Seguivano una sincera conversione al protestantesimo assieme al distacco dalla costumata prudenza di quei novatori toscani, che si limitavano a nutrire lo spirito con passi evangelici edificanti, senza scendere su questioni dottrinali considerate contrarie alla ortodossia cattolica.

Costretto all’esilio in Inghilterra nel 1851, Guicciardini prese ad organizzare e finanziare dall’estero, ma soprattutto a partire dal suo ritorno in patria all’indomani della Seconda Guerra di Indipendenza, quella parte del movimento evangelico che si sarebbe costituita in Chiesa Cristiana dei Fratelli, pensata dal patrizio fiorentino come Chiesa Italiana «senza setta», equidistante da Roma e dalla Riforma protestante; ovvero come risveglio di quell’evangelismo italiano soffocato dal cattolicesimo romano nei secoli e che non si era piegato alle varie correnti riformatrici del Cinquecento.

Contemporaneamente cominciò a collezionare e reperire nelle librerie antiquarie di mezza Europa tutto quanto era stato prodotto nei secoli sulla Riforma religiosa in Italia dal sec. XV fino al sec. XIX. La Guicciardiniana, un insieme di oltre 10.000 volumi, custoditi presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, annovera ad esempio una delle più complete raccolte delle opere di Savonarola, più di 400 edizioni di Bibbie e numerosissime pubblicazioni dei riformatori italiani del Cinquecento.